Animali in condominio: diritti e obblighi

Animali in condominio: diritti e obblighi

Cani, gatti, cocorite, tartarughe, pesci rossi, porcellini d’India, conigli, criceti, ma anche animali esotici, serpenti e chi più ne ha più ne metta. Negli ultimi decenni è cambiata notevolmente la concezione dei cosiddetti “animali di compagnia” che, ormai, vengono considerati dai più come parte integrante della famiglia. Il che, naturalmente, comporta il fatto che questi vivano con i propri proprietari, spesso e volentieri all’interno delle abitazioni. Ciò, talvolta, può generare litigi in condominio: il cane abbaia e dà fastidio, il gatto circola nelle zone comuni, gli odori danno fastidio e via dicendo.

Ecco quindi che si è reso necessario legiferare in tal senso, sempre tenendo presente che, a prescindere dalla legge, il buon senso e la convivenza civile devono prevalere in ogni caso.

Con la legge 220/2012, conosciuta anche come “riforma del condominio”, è stato sancito che «le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici» (art. 1138, comma 5). Ciò significa che gli amici a quattro zampe (e non solo) possono vivere all’interno degli edifici e nessun regolamento può vietarne la permanenza.

Occorre però fare qualche precisazione al riguardo. Nel Regolamento condominiale, infatti, possono essere inserite voci relative a limiti e obblighi.

Per esempio non è possibile far lasciare liberi e incustoditi gli animali nelle parti comuni (come previsto dall’art. 672 del Codice Penale): il cane andrà quindi tenuto al guinzaglio e, come prescritto dalla norma, il padrone dovrà essere munito di museruola, da utilizzare al bisogno.

Ora passiamo in rassegna le problematiche più comuni che riguardano la vita con animali in condominio.

Il cane che disturba la quiete condominiale

Un motivo di litigi (spesso finiti in tribunale) è quello relativo al disturbo della quiete condominiale a opera, soprattutto, dei cani. Rispetto a questo punto, che è un vero e proprio ginepraio, occorre fare qualche specifica.

Partendo dal presupposto che è stato riconosciuto il “diritto del cane ad abbaiare” (sentenza del Tribunale di Lanciano del 19 giugno 2012), va sottolineato che questo non deve arrecare fastidio ai vicini. Nasce quindi spontanea una domanda: come si stabilisce se il rumore sia tollerabile o meno? Occorre far riferimento all’art, 844 del Codice Civile, secondo il quale il proprietario non può impedire i rumori «se non superano la normale tollerabilità». E qui sorge un altro dubbio: come si calcola la “tollerabilità”?  Mediante apposite strumentazioni tecniche. Occorre anche specificare che si possono verificare due situazioni:

1) Illecito civile: si configura se il rumore raggiunge poche persone;

2) Reato di disturbo della quiete pubblica; si configura se il rumore raggiunge molte persone.

Chiaramente per stabilire quale sia l’entità del disturbo e a quale delle due categorie appartenga, verranno predisposte delle verifiche acustiche e sentiti dei testimoni.

Gli animali nelle zone comuni

Altro motivo di dissapori tra condomìni è quello relativo alla circolazione degli animali nelle parti comuni come scale, ascensori, corselli etc. Il Regolamento condominiale non può vietare l’accesso a queste zone, ma il loro passaggio non deve in alcun modo comprometterne l’igiene e il decoro (fatto punito in base all’art. 639 del Codice Penale). Cosa significa? Che, per esempio, qualora il cane sporcasse in giardino o da qualche altra parte, sarà compito del padrone pulire immediatamente. Anche in questo caso è buona norma utilizzare il buon senso.

Gli animali e i danni da loro provocati

Come previsto dall’art. 2052 del Codice Civile «il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale». Cosa significa? Che se un gatto si facesse le unghie sulla moquette all’ingresso dell’androne, il padrone dovrà pagare i danni. E ancora, se un cane dovesse mordere un vicino, sarà il proprietario a risponderne. Ricordiamo che è sempre buona norma assicurare gli animali da compagnia, oltre che vaccinarli e dotarli di microchip (questi ultimi due punti sono obbligatori per legge).

Conclusioni

Come già ripetuto più volte, riteniamo che il buon senso debba accompagnare tutti noi. È sempre spiacevole assistere a liti tra condomìni e crediamo che sia fondamentale il massimo rispetto reciproco e, soprattutto, il dialogo costruttivo.

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